La trasformazione dei sogni in risorsa
Sogniamo immaginando, temendo o sperando il nostro futuro, oppure cullando o rimuginando gli eventi del passato.
Sogniamo di notte assistendo all’elaborazione dei vissuti quotidiani, ma anche di giorno, lasciandoci trasportare soprappensiero inseguendo idee e vagheggiamenti ispirati dal momento.
Da otto anni si celebra il 25 settembre il World Dream Day, un’iniziativa dell’educatrice americana Ozioma Egwuonwu nata per ispirare al cambiamento attraverso la concretizzazione delle proprie aspirazioni.
È ormai consolidato in rapporto fra tensione immaginativa e orientamento degli eventi, e se è doveroso evitare la trappola che suggerisce che basti nutrirsi di buoni pensieri per volgere tutto a proprio favore è altrettanto vero che l’atteggiamento favorisce considerevolmente il successo delle proprie iniziative.
Tutti abbiamo sogni, desideri, aspirazioni, ambizioni, ma pochi di noi li nutrono al punto da vederli realizzati. Molti in effetti non riescono neppure a metterli a fuoco, rendendo così ancora più difficile la loro realizzazione.
A volte si accompagnano alle nostre paure, e il permanere in una condizione statica e magari mediocre ci sembra preferibile a un cambiamento dalle caratteristiche incerte.
La fatica di fare il primo passo, a e volte di mettersi nella situazione di non poter tornare indietro, costituisce un freno potente allo sviluppo personale. Questo in ogni ambito, personale, professionale o famigliare, nelle piccole come nelle grandi cose. Siamo programmati per non soffrire, o per limitare il più possibile le occasioni potenzialmente spiacevoli, e questo si traduce in una stasi mentale, organica, lavorativa, creativa, che in diversi modi e intensità imbriglia una naturale tensione verso il miglioramento della propria condizione.
La giornata dei sogni è improntata sull’esaltazione dei traguardi che ognuno di noi ritiene importanti e sull’incoraggiamento a individuarli e a perseguirli.
Ma sono tante le accezioni in cui pensiamo ai sogni.
Su un altro versante, ci sono ad esempio i sogni che emergono spontaneamente nel sonno, attraverso i quali l’attività cerebrale si regolarizza e troviamo una collocazione a ciò che abbiamo sperimentato nel corso della giornata. Sognando esprimiamo inquietudini, elaboriamo vissuti, alimentiamo alternative e possibilità. Nel sogno naturale l’inconscio è libero di esprimere le proprie necessità e procede senza chiedere il permesso, presentandoci realtà che spesso non ricordiamo ma che sono capaci di influenzare profondamente la nostra vita una volta tornati in una condizione di veglia.
L’alterazione di questi processi fisiologici causata da stanchezza, dall’insorgenza di eventi particolarmente intensi o come conseguenza dell’assunzione di alcolici, farmaci o droghe può portare nel tempo a disturbi dell’umore e del comportamento, ed è per questo che è importante mantenere una buona igiene della propria attività onirica. A volte non basta chiudere gli occhi e dormire, e nel caso in cui si sospetti una compromissione dei naturali meccanismi di riequilibrio può essere opportuno imparare nuovi modi per ripristinare il rapporto con i propri sogni.
In questi casi può essere utile imparare modi diversi di sognare, ad esempio attraverso le sollecitazioni artistiche promosse dal disegno onirico, grazie all’intensità evocativa suggerita dai training induttivi, alle possibilità offerte dalla Pedagogia Fantasmagorica® o dalle Psicofiabe®.
Il Pedagogista Clinico® dispone di diversi strumenti per adattarsi al meglio alle necessità specifiche di ognuno e incontrare le esigenze del momento, fornendo un aiuto concreto e sensibile per ripristinare equilibri alterati o rendere la persona maggiormente consapevole dei meccanismi legati alla distensione, al riposo e alla conoscenza di sé e aiutando a padroneggiare meglio abilità innate ma che a volte possono aver bisogno di un sostegno.
Tanti e diversi sono gli strumenti a disposizione di chi desideri alimentare i propri sogni, raggiungere nuovi traguardi, esplorare diverse opportunità.
L’educazione al ben-essere è di importanza fondamentale per conoscersi a fondo e rispondere alle inclinazioni personali. Quando riusciamo a intercettare gli attimi di intuizione che capita di sperimentare nel sogni abbiamo la possibilità di aprire nuove porte, percorrere sentieri diversi, essere sempre più parte attiva della nostra vita. Forse sarà capitato di sognare di essere in un luogo nitido e dettagliato, perfetto nelle sue architetture, complesso e stupefacente: nel sognare abbiamo a disposizione un materiale straordinariamente vario e ricco da cui il cervello può attingere a piene mani per creare arabeschi e trame, trovare soluzioni e ideare progetti. Nei sogni possiamo essere chi vogliamo: chirurghi e ingegneri, artisti e scienziati, e possiamo vivere nel luogo che più si adatta al bisogno del momento. L’efficacia e la competenza che dimostriamo, se alimentate correttamente, possono nutrire la nostra realtà conferendo solidità e autorevolezza alla considerazione che abbiamo di noi. Riuscire a trasferire l’intensità emotiva degli elementi più favorevoli emersi nel corso dell’attività onirica nel quotidiano può offrire un più ampio respiro alle attività di ognuno, aiutando a individuare e perseguire i propri risultati.
Tecniche specifiche come il disegno onirico o il training induttivo hanno dimostrato la loro efficacia nella definizione delle situazioni personali e nel supporto a un'elaborazione educativa dei vissuti.
I percorsi possono essere continuativi o occasionali, e in ogni caso si possono ottenere grandi benefici derivanti dall'aumento della consapevolezza e dalla maggior confidenza con le proprie caratteristiche e abilità.
Per iniziare a prendere dimestichezza con le dinamiche oniriche personali, ecco un esercizio facile da eseguire e di grande utilità pratica.
Ognuno di noi impiega un certo tempo prima di addormentarsi, e si tratta di momenti intensi e solo apparentemente affini al riposo. Oppure qualcuno si sarà scoperto a indugiare perso nei propri pensieri in diversi momenti della giornata.
Che si tratti di pochi istanti o di quelli che a volte, specialmente per chi soffre di disturbi del sonno, possono sembrare interminabili minuti, si tratta di un tempo prezioso che possiamo volgere al nostro interesse.
Sistemati comodamente e limita al massimo le situazioni che potrebbero disturbarti.
Respira profondamente, sbadiglia, stiracchiati, agisci come preferisci per dare al tuo corpo e alla tua mente un segnale chiaro di uno stacco dalle attività e l’ingresso ad uno stato di riposo e raccoglimento.
Se preferisci, chiudi gli occhi e focalizza una situazione, un comportamento, un aspetto che vorresti migliorare. È importante che tu abbia chiara in mente la richiesta che vuoi soddisfare: per il resto puoi fare mente locale in silenzio o parlare fra te e te, descrivendone quanto approfonditamente vuoi dettagli e implicazioni, le premesse, i possibili coinvolgimenti che ti vengono in mente oppure semplicemente soffermandoti giusto per il tempo che ti serve per avere chiaro in mente il tuo obiettivo del momento. L’importante è proprio sapere per cosa stai cercando un orientamento: il tuo cervello conosce già tutti i dettagli e potrà lavorare per te alla ricerca di una soluzione.
Continua a fare ciò che vuoi fare: prepararti al sonno, tornare al lavoro, uscire di casa… Le tue conoscenze lavoreranno per trovare la via migliore esattamente come quando hai un nome sulla punta della lingua e ti torna in mente solo quando meno te lo aspetti.
Foto: Morguefile by Intergalactic