L'intervento precoce nei disturbi della lettura

Quando qualcosa non va secondo le previsioni, sapere cosa osservare può fare una differenza sostanziale.

dislessiako anonLeggere permette di arricchire le proprie conoscenze, e le difficoltà di lettura possono rallentare o interrompere questo processo. La lettura permette di raccogliere le esperienze di mille vite, di conoscere senza spostarsi o senza rischi, di ampliare le proprie conoscenze, di viaggiare con la fantasia.

Ecco perché nonostante le difficoltà del settore, sia le librerie specializzate sia le edicole propongono libri illustrati, pop up, animati e una varietà in continua espansione di proposte.
Anche televisione e internet hanno trasformato la loro offerta per incontrare il gusto dei bambini.

Ma le premesse e il desiderio non sempre trovano riscontro nella realtà, e numerosi contrattempi possono manifestarsi proprio quando il bambino per primo, all'interno di un contesto educativo supportivo e non mascherante, di solito entro la terza classe della scuola primaria, si accorge che qualcosa non va.

I bambini imparano naturalmente

Le loro funzioni cognitive e psicomotorie sono indirizzate ad apprendere grazie all'osservazione, alla sperimentazione, all'imitazione, all'immaginazione. 
Il loro obiettivo primario di solito è compiacere i genitori, gli insegnanti, fare bella figura con i compagni. Qualche bambino agisce per la soddisfazione personale di superare i propri limiti o nel dimostrare di essere capaci. 

Nessuno può fare a meno di imparare

Basta qualche manciata di secondi per aggiungere competenze e conoscenze al proprio bagaglio di informazioni, e quando l'attenzione del bambino è focalizzata e interessata, metterà a disposizione dell'apprendimento tutte le risorse a sua disposizione. 
I bambini sospettano fortemente che la lettura sia importante.
Da quando sono piccolissimi gli si propongono laboratori in biblioteca, progetti come Nati per Crescere, sono circondati da libretti gonfiabili, impermeabili, galleggianti, cartonati, interattivi. I libri sono una scommessa quasi sicura quando si è a passeggio e si vuole far comprare un gioco a mamma o papà: a un libro difficilmente diranno di no, quindi sono consapevoli di quanto si tratti di un'attività apprezzata.

E quando qualcosa non funziona?

Considerate queste premesse, quanto può essere frustrante la prospettiva di un bambino che fatica a distinguere lettere e numeri, che legge e non ricorda, che non comprende come si possa provare piacere a stare fermi in ascolto, che fatica a trasformare le parole narrate in emozioni vissute, che è talmente impegnato a decodificare il testo da non comprenderne il significato, o che in generale non ama la lettura?

Tra gli strumenti a disposizione per individuare i fattori di rischio per i disturbi della comprensione e della lettura molti sono orientati a comprendere le origini dei disturbi prima che sedimentino rendendo più complicato il quadro complessivo e più lungo il ripristino di una situazione armoniosa. Alcuni di essi sono prerogativa delle figure professionali specializzate nelle fasi di crescita, come il pedagogista clinico, lo psicomotricista funzionale o lo psicologo dell'età evolutiva, altri sono a disposizione di insegnanti e tutor. Ma ci sono tantissimi elementi che si possono osservare anche in famiglia, per iniziare a ragionare sugli indizi disponibili e spesso intercettare il disagio prima che si trasformi in difficoltà. Riuscire a identificare con tempismo e accuratezza i segnali legati alle difficoltà di apprendimento permette di evitare il rischio di classificare le difficoltà scolastiche come frutto di svogliatezza, di mancanza di interesse o di impegno e di riportare al bambino feed back negativi, o quanto meno fuorvianti, riguardo alle sue prestazioni.
E' ormai riconosciuta la correlazione tra le conseguenze dei disturbi specifici dell'apprendimento e la fragilità emotiva e comportamentale derivante da questi fraintendimenti.

I campanelli d'allarme

Il primo segnale osservabile è l'interesse del bambino nei confronti della lettura. Non necessariamente si deve saper leggere e comprendere un testo: già nei primi anni di vita provare piacere nel condividere lo sfogliare delle pagine, nell'ascolto di un racconto, nell'inventare o nel ricordare storie, nel guardare illustrazioni, nel manipolare un libro ad esempio sono indicatori importanti per definire l'atteggiamento verso la trasmissione dei racconti, scritti o narrati.
Se il bambino è abbastanza grande, sarà ancora più facile prendere atto delle difficoltà nel leggere fluentemente e con capacità di comprendere, ed eventualmente anche memorizzare, quanto letto.

Un altro indicatore tra i più semplici da considerare, ma che paradossalmente è tra i più difficili da riconoscere, è la familiarità. E' frequente che nel corso dei colloqui conoscitivi emergano difficoltà scolastiche di natura simile in uno o in entrambi i genitori. Il loro percorso accademico può aver subito una battuta di arresto, o possono aver seguito un percorso di studi che permettesse di evitare le materie più ostiche, o ancora possono aver messo a punto strategie personali che gli hanno permesso di proseguire la carriera scolastica, con o senza difficoltà anche importanti.
In ogni caso, se la presenza di difficoltà a scuola e la difficoltà nello svolgere alcuni o diversi compiti può essere ritrovata nella storia della famiglia, ci si può iniziare a fare un'idea, magari addirittura prendendo spunto dalle strategie individuate dal predecessore.

Un altro indicatore importante è legato allo sviluppo del linguaggio. Entro il quinto anno il bambino dovrebbe riuscire ad esprimersi piuttosto compiutamente e in modo adeguato, dovrebbe possedere un discreto vocabolario e dovrebbe riuscire a stare in attenzione a una richiesta e a comprenderla, nei limiti della propria età.

Anche non riuscire a decodificare correttamente simboli e loro contenuti può far nascere qualche sospetto già intorno ai 6 anni. Invece considerare ii processi legati alla decodifica del concetto astratto dalla lettera corrispondente è superfluo a questa età, perché i bambini non sono ancora capaci di pensiero di astrazione.

Ancora, proponendo al bambino di leggere un brano sarà possibile giungere a diverse conclusioni e individuare il percorso più adatto per il bambino.
Una lettura stentata, poco fluente, con interruzioni frequenti, con omissioni, aggiunte o sostituzioni di lettere o salti di parole o righe, la tendenza a sostituire a senso alcune parole, a leggere sillaba per sillaba può dare sicuramente spunti di riflessione.

Lo stesso si può dire della scrittura, che può risentire degli aspetti già citati oltre ad altri legati alla punteggiatura, alla correttezza di grammatica e sintassi, sia nella produzione libera sia sotto dettatura o copiando alla lavagna. 

Anche il tratto grafico può essere fluido e funzionale nel disegno ma incerto e impreciso nella scrittura di parole o numeri, oppure inefficace in entrambe le situazioni.

Infine, per quanto riguarda il calcolo, il bambino può dimenticare di riportare tutti gli elementi di un'operazione, invertire dei numeri, faticare a comprendere il concetto di numero e di quantità, può avere difficoltà nella comprensione delle richieste e nello svolgimento dei compiti.

Ma in molti casi tutto questo non basta

Sarebbe troppo facile se bastasse osservare qualche comportamento particolare per predire il decorso di una difficoltà o lo sviluppo di un bambino. Le dinamiche che possono portare a sviluppare uno o più disturbi specifici dell'apprendimento e/o del comportamento sono molteplici, spesso correlate fra loro ma non necessariamente contemporanee. Per questo un professionista che voglia ottenere risultati apprezzabili in tempi brevi non utilizza protocolli predefiniti ma considera ogni bambino come portatore del suo universo personale.

Seguendo le indicazioni procedurali standard si aspetta la fine del secondo anno di scuola primaria per indagare sulla presenza di eventuali disturbi specifici dell'apprendimento legati a dislessia e disortografia e segnalare alla famiglia o alla scuola l'opportunità di approfondire le cause delle difficoltà. Per la discalculia il limite temporale si sposta al termine della terza classe. Questo perché è necessario che il bambino porti a maturazione le basi neurofisiologiche necessarie a svolgere adeguatamente i compiti legati a lettura, scrittura e calcolo.

Ma i segnali premonitori descritti, insieme a molti altri, possono essere considerati ben prima dei 9 anni, consentendo di intercettare le origini delle difficoltà per tempo e definendo percorsi di intervento tempestivi, efficaci e meno lesivi dei processi di crescita funzionale ed emotiva del bambino.

Riuscire ad individuare quanti più segnali indicatori permette di sciogliere con largo anticipo qualche nodo e di trovare nuove vie per affrontare gli apprendimenti man mano che le difficoltà si presentano, permettendo al bambino di trovare nuovi adattamenti ed accomodamenti in un'ottica di flessibilità e intraprendenza che potrà rilevarsi preziosa negli anni successivi.

Tuttavia, il modo migliore per indagare tutti questi aspetti si discosta largamente dalle proposte con carta e matita che troppo spesso rendono i bambini diffidenti e restii a collaborare, proprio perché richiedono ulteriori sforzi in ambiti che chiaramente per loro sono problematici.
Ecco che un approccio più rispettoso e ugualmente efficace può prendere in considerazione aspetti legati alle abilità psicomotorie e al bagaglio di conoscenze e competenze acquisite per definire con uguale precisione le aree in cui sono presenti le difficoltà, e in alcuni casi anche contribuire a risolverle.

Dall'attenzione alla respirazione, fonte regolatrice di equilibrio e prima base dei ritmi fisiologici, alla capacità di distinguere la destra dalla sinistra, e ancora più semplicemente di orientarsi nel tempo e nello spazio, ricordare una sequenza e saper individuare gli elementi topologici spaziali di base (sopra, sotto, davanti, dietro, prima, dopo...). Sono fonti di informazioni preziose anche abilità pragmatiche come ad esempio leggere l'ora, allacciarsi le scarpe, abbottonare una giacca, riuscire a stare in equilibrio, saper pagare e verificare un resto, dimostrare di comprendere le consegne o collaborare per il raggiungimento di un obiettivo.

Ognuno di questi elementi può essere indagato attraverso il gioco e lo scambio attivo, con proposte che interessino e coinvolgano il bambino ma che siano efficaci nel verificare la presenza o meno di abilità e competenze e di sostenere gli apprendimenti e la crescita individuale.
Un occhio esperto può individuare i segnali premonitori di potenziali difficoltà sul nascere e avere subito chiaro il quadro generale per affrontare la situazione, ma anche a casa è possibile iniziare a delineare i contorni del problema, e in molti casi questo permette di intervenire con tempestività riducendo i tempi di intervento, facilitando e accelerando il reggiungimento dei risultati.

Una risorsa per affrontare i Disturbi Specifici dell'Apprendimento

Attraverso il percorso ludico progettato per Dislessia KO è possibile affrontare in modo divertente e leggero tutti gli ambiti legati a lettura, scrittura e calcolo, sia individuando le aree eventualmente problematiche sia fornendo spunti per migliorare le abilità di base evitando che le difficoltà si consolidino e creino più avanti delle difficoltà.
Un intervento precoce può infatti fare una grande differenza nel percorso di crescita di un bambino, portando l'attenzione, con semplicità ma al contempo con esaustività e completezza, su tutti gli elementi che concorrono ad uno sviluppo armonioso e funzionale ed evitando sgradevoli degenerazioni che potrebbero consolidarsi in disturbi dell'apprendimento o del comportamento, con conseguenze a lungo termine capaci di minare l'intera esistenza di una persona e comprometterne la serenità, l'autostima e l'efficacia.

Il percorso gioco completo proposto da DislessiaKO per individuare precocemente i disturbi dell'apprendimento e del comportamente è completamente gratuito, e si può scaricare in autonimia da www.dislessiako.it. Sul sito sono presenti tutte le indicazioni per giocare con i prerequisiti necessari alla lettura e per porre basi importanti per il ripristino di una crescita psicofisica equilibrata e gratificante.

Per informazioni sul prossimo evento in presenza e on line e prenotare percorsi individuali è possibile contattarci a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. .

Foto: Morguefile - Anon

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