Profezie e malocchio
La sottile ma potente influenza dei condizionamenti predittivi
Dall'oroscopo all'apparente innocente rivelazione di chi ci predice un futuro radioso, tutti siamo stati e saremo oggetto di profezie. Piccole o grandi che siano, con intento positivo o negativo, poco importa: ciò che conta è l'impatto che hanno sul nostro inconscio.
Chi ci è vicino raramente vuole farci del male, e di solito i consigli o le predizioni fatte hanno lo scopo di rassicurare, incoraggiare o cercare di aumentare la stima di sé. Sicuramente non è con malizia che si fanno notare somiglianze con attitudini e comportamenti di un parente ad esempio, piuttosto l'intento è di rievocare in qualche modo la figura mancante, perché deceduta o lontana, individuandone qualche tratto in chi abbiamo intorno. E spesso il ricordo viene involontariamente trasmesso, in special modo ai bambini, proprio per provare ad aumentare l'intensità e la frequenza del comportamento.
Facciamo un esempio: un bambino piccolo può fare un salto a piè pari. Nulla di strano in questo: tutti i bambini lo fanno prima o poi. Magari però il papà aveva l'abitudine di giocare al canguro, forse perché aveva letto un libro sull'australia, e saltava su e giù per casa. La nonna, di solito, rievoca il fatto e dice: "salti come tuo nonno? Anche lui saltava sempre. Me lo ricordo che andava su e giù per casa e non si fermava. Gli assomigli anche, sai? Era tanto bravo, e ci faceva tanto ridere. Metteva le mani così (lo fa vedere) e saltellava per casa". A questo punto il bambino, che aveva semplicemente fatto un salto, non vedrà l'ora la accondiscendere la nonna, per la quale suo figlio saltellante era motivo evidentemente di orgoglio e gioia, e inizierà a saltare molto più di quanto avrebbe fatto spontaneamente. Alla nonna scapperà un "tale e quale a suo padre alla sua età": è proprio come lui, si vede proprio che gli somiglia. In realtà il comportamento è stato indotto, seppure in forma lieve, dalla persona stessa, che nel saltellare rievoca un ricordo piacevole che ha piacere a vivere nella persona del nipote.
Questo meccanismo è alla base della profezia che si autoavvera. La forza del nostro cervello, si sa, è talmente potente da riuscire a dare una forza fisica ed emotiva incredibile in caso di necessità o emergenza, ma anche a distruggerci psicologicamente o ad annientarci fisicamente attraverso le cosiddette malattie psicosomatiche. Le condizioni cerebrali influenzano profondamente quelle fisiologiche, ed è per questo che bisogna portare estrema attenzione a ciò che ci si lascia predire o che si predice.
Spesso a un bambino che nasce viene regalato il proprio quadro astrale, oppure crescendo si cede alla tentazione di conoscere ciò che ha in serbo il futuro. Tralasciando l'oroscopo giornaliero, che ormai compare talmente di frequente da non essere più ritenuto attendibile dal nostro inconscio e quindi non ha presa su di noi, semplicemente perché non lo registriamo come "cosa da far accedere per stare bene", chi pretenda di conoscere il futuro di una persona analizzandone il palmo o una mano di carte non merita nemmeno un istante della nostra attenzione. Chi è bravo non si lascia tentare dai suggerimenti nascosti da quanto chi si fa leggere il futuro svela durante il colloquio che procede o posticipa la lettura, ma rimane sul generico citando eventi e previsioni che potrebbero adattarsi con ottima probabilità a chiunque. I veri danni vengono però da chi va oltre, che prospetta incidenti, unioni con persone specifiche, problemi sul lavoro o in famiglia e così via. Se chi fa tali previsioni infatti ha una certa influenza sulla persona, questa inconsciamente agirà in modo da far accadere gli eventi predetti, e fino a quando riterrà che le profezia è stata soddisfatta, metterà in atto comportamenti rivolti più o meno esplicitamente a farla avverare. Si tratta dello stesso processo che avviene quando genitori troppo apprensivi insistono troppo sul fare attenzione. Dopo il decimo "Guarda che cadi", probabilmente il bambino cadrà, ma non perché non abbia fatto attenzione, anzi! Solo che avrà fatto attenzione a "non cadere" e quindi alla possibilità di fare un capitombolo con conseguente ulteriore punizione, e non attenzione a "tenersi bene per restare saldo in piedi". Così avrà il danno e la beffa, perché pur essendo caduto per una sorta di profezia, si sentirà pure dire "te l'avevo detto...", che rassicura addirittura l'adulto presunto profeta sulle sue mirabili capacità predittive
E' quindi sempre bene diffidare di chi pretende di conoscere ciò che avremo in sorte, perché anche per fare del bene rischia di fare del male. Ognuno deve essere l'artefice del proprio destino, senza farsi influenzare dai desideri inespressi di altri, dal vissuto degli antenati e dalla loro storia o dalle previsioni di chi non ci conosce. Del resto, non sappiamo noi prevedere cosa ci accadrà fra qualche tempo, e di sicuro non dobbiamo permettere che ce lo dica chi non ci conosce.