Il corpo, laboratorio chimico in continua attività
Sai come puoi usare a tuo vantaggio l'interazione tra ormoni e neuroni?
Conoscere i meccanismi che regolano il rilascio ormonale e saper riconoscere quali stanno agendo su di noi in un certo momento può aiutarci a indirizzarne la produzione a nostro vantaggio, migliorando il rendimento, facilitando le relazioni, aumentando i livelli di benessere nostri e di chi ci sta intorno.
Gestire a piacere il rilascio di ormoni del benessere o ostacolare quelli negativi non è così immediato, ma una guida adeguata o un buon allenamento possono accompagnare, facilitare e consolidare le abilità personali nel riuscirci.
Ad esempio, per stimolare la produzione di endorfine può contribuire un po’ di attività fisica, mangiare un cioccolatino o qualche noce, ascoltare una musica che piace o ricevere un sorriso o una carezza.
Ma si possono ottenere effetti decisamente più intensi e permanenti sapendo come agire sui meccanismi alla base della produzione mirata di ormoni.
Quasi tutti i Training Ipnagogici offerti da Hypnaworld tengono conto degli aspetti fisiologico-chimici legati alla proposta di immagini e situazioni per favorire il risultato. Ecco perché, indipendentemente dalla rapidità con cui si raggiunge l’obiettivo finale, ogni ascolto lascia sensazioni piacevoli di serenità e benessere, una maggiore leggerezza e allo stesso tempo un aumento della consapevolezza rispetto alle proprie percezioni e alla propria condizione personale.
Dopamina, endrogeni ed estrogeni, serotonina, insulina, ossitocina, cortisolo, adrenalina sono alcuni degli ormoni continuamente rilasciati dalle ghiandole endocrine a seconda dell’orario della giornata, delle relazioni personali in cui ci troviamo, delle emozioni che proviamo, di ciò che mangiamo o vediamo, delle esperienze che affrontiamo. La loro concentrazione chimica varia continuamente, influenzando il nostro umore, la disponibilità nei confronti degli altri e verso le attività che dobbiamo svolgere, l’atteggiamento con cui affrontiamo ogni giorno piccoli e grandi eventi.
Vediamo quali sono gli ormoni maggiormente coinvolti nel nostro comportamento quotidiano, senza pretese di esaustività scientifica ma considerando gli aspetti più pratici ed evidenti.
Gli ormoni maggiormente coinvolti nella sensazione di stare bene con se stessi e con gli altri sono tre: endorfine, serotonina e ossitocina. Ognuno a suo modo contribuisce a vivere bene nella propria pelle e nel proprio contesto.
Le endorfine, gli ormoni del benessere, sono analgesiche ed eccitanti, e quando sono prodotte dal cervello aiutano a regolare il tono dell’umore, a gestire dolore e stress, a controllare ansia e rabbia, a favorire un rapporto equilibrato con il cibo o il sonno.
La serotonina è sintetizzata dall’apparato gastrointestinale, e poiché influenza la sensazione di appagamento, soddisfazione e benessere è considerato l’ormone della felicità. La luce del sole, un po’ di frutta o cereali, la meditazione o due chiacchiere ne favoriscono la produzione. Il risultato è che l’apparato gastrointestinale ne beneficia, la pressione è più stabile e il sistema nervoso centrale funziona meglio.
L’ossitocina, battezzato ormone dell’amore, è invece legata ai contatti fisici, ai gesti di affetto. Viene prodotto in quantità elevate poco prima del parto, in allattamento o durante l’atto sessuale nelle relazioni emotivamente appaganti e in misura minore in tutte le situazioni in cui si manifestano affetto ed empatia. Agisce sulle relazioni, facilita conoscenze e rapporti, diminuisce i livelli di stress e ansia ed è influenzata da cioccolato, vaniglia, banane, fragole o mandorle ad esempio e alimentata da riconoscimenti, gratificazioni, successi, affetto.
Ci sono poi ormoni capaci di influenzare le prestazioni mentali o fisiche, come l’adrenalina e il cortisolo.
Mentre per gli altri tre si cerca di aumentare la produzione per sentirsi bene, questi vanno invece tenuti sotto controllo e ben indirizzati, perché i loro effetti possono essere utili o di ostacolo.
L’adrenalina è l’ormone dell’urgenza, influenza l’efficienza fisica e la resistenza allo sforzo, aumenta la frequenza e migliora l’irrorazione sanguigna, acuisce le abilità mentali, ma agisce quando l’organismo si sente sotto pressione o in condizione di pericolo. Da una parte stimola la motivazione, aiuta a superare le difficoltà e a valutare nuove opportunità, ma non è bene rimanere troppo a lungo in condizioni che ne sollecitino il rilascio.
Infine, il cortisolo è definito l’ormone dello stress, viene rilasciato per aiutare ad affrontare con maggiore prontezza e lucidità situazioni di pericolo, e la sua produzione stimola quella dell’adrenalina. Per questo è importante non eccedere o non permanere a lungo in situazioni che ne stimolino la produzione e incorrere negli effetti collaterali, dall’accumulo di grassi all’innalzamento della pressione e della frequenza cardiaca, all’alterazione delle sensazioni di fame, del sistema immunitario e della tiroide. Per contrastarlo è sufficiente alimentare la produzione dei primi tre, lasciandosi spazio per il proprio benessere, mangiando in modo vario ed equilibrato e intrecciando per quanto possibile relazioni sociali e professionali soddisfacenti.
Ognuno di questi ormoni viene secreto in varia misura a seconda della sollecitazione dell’ambiente e della situazione personale, in un equilibrio continuamente altalenante che, nelle stesse condizioni, può far sentire a suo agio qualcuno o mettere profondamente a disagio qualcun altro. Oppure ci si può sentire bene vivendo un’esperienza un giorno e viverla spiacevole in un altro.
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