L'accettazione del proprio corpo

La costruzione di un rapporto soddisfacente con se stessi non è sempre un'impresa facile

Difficilmente si sente qualcuno affermare di sentirsi perfettamente a proprio agio in relazione al suo aspetto. Qualche chilo in più o in meno, un naso un po’ troppo pronunciato, i denti non proprio in fila come soldatini, i capelli ricci per chi li ha lisci e viceversa: ognuno trova facilmente qualche caratteristica che vive come un difetto.

Molte situazioni non sono modificabili se non al prezzo di conseguenze importanti.

Famoso è il caso, intorno agli anni ’70, di un giovane attore italiano con il complesso della bassa statura che si sottopose a fratture delle ossa delle gambe con successivo allungamento per recuperare una manciata di centimetri, scontati in seguito con una fragilità ossea preoccupante e numerosi incidenti ortopedici. Per non parlare di personaggi famosi del mondo del cinema o della musica che nell’illusione di sconfiggere la vecchiaia ricorrono al bisturi tante di quelle volte da diventare grottesche caricature di loro stessi, a stento riconoscibili.

Piccoli difetti estetici invece sono modificabili con maggiore facilità, e pur rimanendo veri e propri interventi chirurgici, le tecniche di intervento e le innovazioni attuali permettono di ottenere risultati apprezzabili con percentuali di rischio relativamente basse.

E’ però fondamentale che ogni azione intrapresa sul corpo rifletta effettivamente i desideri e soprattutto le esigenze della mente. E’ inutile sottoporsi a una rinoplastica estetica se non è la forma del naso il problema reale: si rischierebbe di ritrovarsi nuovamente con un aspetto non accettato e di rischiare di cadere nella tentazione di ripetere l’intervento, ricadendo nello stesso errore dopo aver magari incolpato il chirurgo plastico.

Per questo ogni intervento è preceduto da un colloquio specialistico che miri a scoprire le motivazioni alla base della decisione di modificare il proprio aspetto. Spesso è sufficiente qualche piccola variazione per migliorare sensibilmente la propria qualità di vita, e in tali casi la chirurgia plastica non solo è da accettare, ma a parer mio addirittura da promuovere, considerando personalmente il benessere della persona il primo obiettivo da perseguire. Ma in molte altre situazioni la chirurgia non può fornire realmente una soluzione, poiché la radice del disagio ha motivazioni più profonde, raramente legate all’aspetto esteriore e purtroppo sempre più legate all’adeguamento a canoni estetici proposti dai media.

Non è un caso che adolescenza e menopausa siano per le donne i periodi nei quali il desiderio di apportare cambiamenti al proprio fisico: proprio perché in queste fasi è il fisico a cambiare forme e proporzioni, e adattarsi e accettarsi non sempre avviene in fretta e con animo sereno.

Con gli strumenti giusti è possibile superare ogni ostacolo