I nove mesi di gravidanza
Nove mesi per fare un bambino… e una mamma
Vivere una gravidanza costituisce un impegno intenso e una fonte di sfide e sensazioni nuove.
Il bambino cresce protetto e accudito in ogni sua necessità avvolto dall’utero materno, e ha modo di sperimentare ogni sensazione nuova parallelamente al suo sviluppo neurobiologico. Sensazioni olfattive, tattili, uditive, gustative e visive sono vissute principalmente solo con se stesso all’interno del grembo materno, finché non giunge il momento di esplorare il complesso mondo esterno, fatto di nuovi bisogni (essere nutrito, accudito, considerato) e di persone, situazioni e oggetti con i quali per la prima volta instaurare un rapporto.
Ma i nove mesi che precedono l’arrivo di un bambino, al pari dell’equivalente periodo successivo, sono fondamentali per iniziare quella che diventerà la relazione principale per un lungo periodo successivo, fra madre e figlio.
E’ un tempo da sfruttare con calma, senza fretta, lasciando che ognuno dei due esprima le proprie tendenze ascoltando nel contempo l’altro. L’accettazione del cambiamento del proprio corpo deve procedere di pari passo con la conoscenza della creatura che è parte di sé e insieme individuo distinto.
I movimenti del feto, i piccoli trasalimenti, il singhiozzo, le risposte al contatto della mano sono fonte di meraviglia continua, e la prima volta che si avvertono rendono concreta la presenza di un “essere altro” che vive e cresce in modo indipendente dalla madre. La percezione della differenza tra i due corpi, nonostante la profonda empatia che li lega e il legame speciale che inevitabilmente si viene a creare, prelude al distacco che avverrà con il parto, dopo il quale ogni parte sarà fisicamente distinta.
E dopo la nascita è bene che il processo conoscitivo reciproco si arricchisca ogni giorno di nuovi elementi positivi, in modo da limitare le occasioni di stress e permettere di scoprire le innumerevoli gioie della maternità oltre che, a questo punto, della paternità.